“La verità, signore, è che gli uomini fanno ciò che il loro potere gli permette di fare. Non siamo diversi dai faraoni o dai mongoli: l’unica differenza è che quando uccidiamo la gente, pretendiamo che sia per una causa superiore. È questa pretesa di virtù, ve lo garantisco, che non reggerà a giudizio della storia.” ⭐️⭐️⭐️⭐️
Mi sono sentito ripetere spesso questa frase, soprattutto dalla nonna o dalle sorelle che, in quanto a imparzialità, non sono poi così attendibili. 😃 Ma non mi è mai piaciuta questa espressione, perché presuppone che io o quelli come me – che se la sono sentita ripetere dopo ogni rottura o allontanamento altrui – abbiamo un valore intrinseco che andrebbe apprezzato a prescindere. Un valore aggiunto rispetto ad altri, un essere superiori e quindi degni di essere scelti piuttosto di. E chi non lo fa, chi non ci sceglie e si allontana, è stupido e non si merita di condividere la sua vita con noi. Ma potrei non essere una bella persona o semplicemente non essere quella giusta per l’altro, non sarebbe quindi giustificato l’allontanamento? Io non sono superiore ad altri e quindi, come tutti noi, non merito di essere scelto se non quando, e soltanto quando, anch’io scelgo a mia volta. In amore. In amicizia. In qualsiasi tipo di relazione. Ma se c’è una cosa che merito, sopra ogni cosa, è il rispetto dell’altro così come gli altri meritano il mio. Su questo nessuno di noi dovrebbe mai transigere. E il rispetto è figlio della consapevolezza di sé, della maturità, del potersi chiamare adulti esseri umani. Senza rispetto verso noi stessi non saremo mai adulti, senza rispetto verso gli altri continueremo a ferire. Continuando a ferire resteremo soli e non ci sarà nessuna Delorean a riportarci indietro per rimediare ai nostri errori, per riprendere ciò che abbiamo perso.